Quando desideravo diventare insegnante non pensavo che sarei passato attraverso questo. Improvvisamente ho dovuto imparare tutto daccapo. Sentivo tutta la responsabilità sulle mie spalle. Non mi sembrava più di fare il lavoro che volevo fare.
bologna 9 marzo 2070 solo in casa riordinando vecchi file trovo una strana cartella la apro
Quanto spazio serve
Per cambiare il mondo
Mi sembravano avere maggiore bisogno di protezione. Si sentivano soli, non erano liberi quanto la loro generazione richiederebbe. Le famiglie costantemente addosso, dall’altra parte dello schermo. Ma finalmente li vedevo, notavo le loro espressioni facciali.
si apre una breccia 50 anni fa avevo quindici anni qualcosa stava accadendo in me cosa cercavo?
Alla mia stanza
Fisicamente, e con la mente
E non trovo più la differenza
Mi sono detto: devi farla sopravvivere, la vecchia lezione. Ma la quantità era quella che era. Non c’era più tempo di approfondire, e questo penalizzava i bravi; ma soffriva soprattutto chi avrebbe avuto bisogno di più aiuto. Eppure non sono riuscito a viverla del tutto come una condanna.
mi vedo cammino in cerchio incessantemente lampada accesa libri sparsi aperti a metà cibo cuffie fogli Word riempiti di getto pomeriggi interi
In cui spreco il tempo
Ma non lo perdo
Lo ricorderemo così, unico nella storia: quel periodo in cui i ragazzi morivano dalla voglia di tornare a scuola. Anche se molto probabilmente non alla scuola per come era prima. Soli a casa si annoiavano a morte. Ma ero contento perché così erano costretti a pensare. Passavano già abbastanza tempo fra telegiornali, discussioni-vicolo cieco, le angosce degli adulti. Non so come, ma la mia lezione era diventata per loro il momento di evasione.
come un lampo sempre io nella mia stanza tempo compresso nel furore delle tempeste giocavo non riesco a capire
La scuola non sarà più quella di prima. Si è abbassata la lontananza delle istituzioni; in un certo senso è triplicata la familiarità, fra tutte le parti. Se il carico di studio non era neanche la metà di quello precedente, è aumentata la potenza educativa, soprattutto per quegli insegnanti che hanno saputo come sfruttare questa occasione. L’efficienza di prima, quel funzionare perfettamente non erano la ricetta. Per la prima volta, mi sono reso conto che stavo trasmettendo qualcosa.
vaglio tutte le declinazioni possibili mi specchio combacio penso sbavo i contorni penso penso non posso aspettare risposte soluzioni non faccio che tornare all’inizio
Si giocano qui
Io ho smesso
Di frammentare
La luce del cielo
Mi dice i giorni
GRAZIE A FRANCESCO PER LA PREZIOSA CONDIVISIONE E A TULLIA PER L’ILLUSTRAZIONE
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